LUGLIO 2011 – LE GIORNATE LESBICHE ALLA QUEER WEEK CT
Il COLLETTIVO GODITIVE GENEROSE nell’ambito della QUEER WEEK Catania
Nell’ambito della QUEER WEEK CATANIA, il Collettivo Lesbico Goditive Generose insieme a Stonewall SR e a La Città Felice organizza le due giornate lesbiche:
1 LUGLIO: “OMOGENITORIALITÀ”
dove: Cortile CGIL, via Crociferi 40
a che ora: dalle 19,30
Proiezione del documentario Il lupo in calzoncini corti di Nadia Dalle Vedove e Lucia Stano; Dibattito su maternità lesbica e omogenitorialità con testimonianze di famiglie, coppie e singole lesbiche catanesi
3 LUGLIO: LESBICHE TRA PAROLE E MUSICA
dove: Scalinata Alessi
a che ora:
ore 18,30 – Apertura installazione Ladre di Emozioni taccuini di viaggi simbolici lesbici
ore 19,00 – Presentazione del III Quaderno Viola Orgoglio e pregiudizio. Le lesbiche in Italia nel 2010: politica, storia, teoria, immaginari
Presentazione a cura della giornalista e scrittrice Vincenza Tomaselli
ore 21,00 – Performance delle Donne Libro
a seguire la cantautrice Adriana Spuria presenterà il singolo Non credo tratto dal suo album Il modo di dirti le cose e il videoclip con Sara Nile
27 GENNAIO 2011 – GIORNATA DELLA MEMORIA
27 GENNAIO 2011 – GIORNATA DELLA MEMORIA
giovedì 27 gennaio 2011
Per il Giorno della Memoria il Collettivo Lesbico Goditive Generose organizza nei locali del Nievski a Catania una serata di incontri e visioni per ricordare le vittime del nazionalsocialismo e del fascismo.
Programma:
– introduzione della serata: donne lesbiche perseguitate dal regime nazifascista
– mostra biografica di donne lesbiche durante il nazismo
– presentazione e proiezione del documentario “Love Story. Una storia d’amore a Berlino”
– cena sociale e reading sulla resistenza lesbica al nazismo
giovedì 27 gennaio, a partire dalle 19.30
al Nievski (piano superiore), scalinata Alessi, Catania
flash mob contro la violenza sulle donne
Giornata mondiale contro la violenza alle donne.
Il 25 novembre 2010 è la GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE
iniziativa a Catania sabato 27 novembre 2010
Scendiamo in piazza e prendiamo la parola per affermare non come vittime ma come protagoniste la libertà di decidere delle nostre vite nel pubblico e nel privato.
Ogni cultura, ogni etnia, ogni religione è attraversata da un comune indicatore di inciviltà: la riduzione del corpo femminile a “cosa” , con la conseguente pretesa da parte degli uomini di averne piena disponibilità.
Il sesso femminile (la preda) viene identificato col destino di vittima, e il sesso maschile (il predatore) col destino di carnefice. Il nodo da sciogliere è perché un numero spropositato di maschi portatori di condizioni, storie e culture diverse condivide questa visione e usi violenza alle donne, violenza che culmina con la morte, cioè col femminicidio.
CHE COS’È IL FEMMINICIDIO?
È una precisa strategia “politico-culturale” che colpisce le donne che non stanno “al loro posto”; donne che non accettano uno stato di subordinazione, sudditanza, schiavitù; donne che si credono libere di decidere della propria vita.
Ad attuare il femminicidio, infatti, è una precisa tipologia di uomini, soprattutto ex-mariti o ex-compagni o corteggiatori respinti, cioè uomini che hanno subito l’affronto di essere stati lasciato rifiutati da una donna che credeva di poterlo fare impunemente…
Perché l’uomo si arroga il diritto di “punirla”? Perché la cultura dominante, maschile e patriarcale, alimenta in lui la convinzione che la donna è “una cosa sua”.
Da lì scaturisce il REATO DI GENERE: la violenza sulle donne.
Negli ultimi dieci anni, in Italia, sono state assassinate 1200 donne, cioè circa 120 all’anno!
Ma se vero è che, oltre all’eliminazione fisica, esistono anche una morte psicologica e una morte sociale, è parimenti vero che PICCHIARE, STUPRARE, MINACCIARE, PERSEGUITARE, TERRORIZZARE, OFFENDERE una donna, anche questo è FEMMINICIDIO.
La violenza contro le donne è così diffusa da essere largamente percepita come un modo normale di relazionarsi degli uomini con le donne.
Dallo spintone, allo schiaffo, ai pugni, ai morsi, al tentativo di strangolamento o soffocamento, alla minaccia con le armi… tutto ciò che provoca sofferenza o privazione della dignità umana, non è normale, non è legittimo, non è accettabile, non è tollerabile. MAI.
La violenza è sempre un REATO e come tale va condannata.
Ci auguriamo dunque che gli uomini giusti (e ce ne sono tanti!) non rimangano indifferenti davanti a questo sfacelo che non coinvolge solo le donne ma anche gli uomini complici di questa cultura oppressiva. Ci auguriamo che sempre più uomini si confrontino tra di loro in merito a questi temi e si uniscano alla voce delle donne che da oltre trent’anni elaborano, agiscono ed esprimono le loro ragioni, affinché questo mondo sia abitato da due sessi dialoganti tra loro, per poter giungere ad una convivenza finalmente felice.
Eventi correlati:
Sabato 27 novembre 2010 a Catania
ore 20,00 alla libreria Tertulia
via di Sangiuliano (angolo via Michele Rapisardi 1/3)
“VISIONI E VOCI contro la violenza alle donne”
…
Proiezioni di corti internazionali
Recital “Ad alta voce” con Ketty Governali e Carmina Daniele
seguirà dibattito.
Il volantino che distribuiremo in città:
GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE
il 25 novembre 2010 è la GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE
iniziativa a Catania sabato 27 novembre 2010
Scendiamo in piazza e prendiamo la parola per affermare
non come vittime ma come protagoniste
la libertà di decidere delle nostre vite nel pubblico e nel privato.
Ogni cultura, ogni etnia, ogni religione è attraversata da un comune indicatore di inciviltà: la riduzione del corpo femminile a “cosa” , con la conseguente pretesa da parte degli uomini di averne piena disponibilità.
Il sesso femminile (la preda) viene identificato col destino di vittima, e il sesso maschile (il predatore) col destino di carnefice. Il nodo da sciogliere è perché un numero spropositato di maschi portatori di condzioni, storie e culture diverse condivide questa visione e usi violenza alle donne, violenza che culmina con la morte, cioè col femminicidio.
CHE COS’È IL FEMMINICIDIO?
È una precisa strategia “politico-culturale” che colpisce le donne che non stanno “al loro posto”, donne che non accettano uno stato di subordinazione, sudditanza, schiavitù, donne che si credono libere di decidere della propria vita.
Ad attuare il femminicidio, infatti, è una precisa tipologia di uomini, soprattutto ex-mariti o ex-compagni o corteggiatori respinti, cioè uomini che hanno subito l’affronto di essere stati lasciatio rifiutati da una donna che credeva di poterlo fare impunemente…
Perché l’uomo si arroga il diritto di “punirla”? Perché la cultura dominante, maschile e patriarcale, alimenta in lui la convinzione che la donna è “una cosa sua”. Da lì scaturisce il REATO DI GENERE: la violenza sulle donne.
Negli ultimi dieci anni, in Italia, sno state assassinate 1200 donne, cioè circa 120 all’anno!
Ma se vero è che, oltre all’eliminazione fisica, esistono anche una morte psicologica e una morte sociale, è parimenti vero che PICCHIARE, STUPRARE, MINACCIARE, PERSEGUITARE, TERRORIZZARE, OFFENDERE una donna, anche questo è FEMMINICIDIO.
La violenza contro le donne è così diffusa da essere largamente percepita come un modo normale di relazionarsi degli uomini con le donne.
Dallo spintone, allo schiaffo, ai pugni, ai morsi, al tentativo di strangolamento o soffocamento, alla minaccia con le armi… tutto ciò che provoca sofferenza o privazione della dignità umana, non è normale, non è legittimo, non è accettabile, non è tollerabile. MAI.
La violenza è sempre un REATO e come tale va condannata.
Ci auguriamo dunque che gli uomini giusti (e ce ne sono tanti!) non rimangano indifferenti davanti a questo sfacelo che non coinvolge solo le donne ma anche gli uomini complici di questa cultura oppressiva. Ci auguriamo che sempre più uomini si confrontino tra di loro in merito a questi temi e si uniscano alla voce delle donne che da oltre trent’anni elaborano, agiscono ed esprimono le loro ragioni, affinché questo mondo sia abitato da due sessi dialoganti tra loro, alleati per poter giungere ad una convivenza finalmente felice.
Eventi correlati:
Sabato 27 novembre 2010 a Catania
Ore 20,00 alla libreria Tertulia
via di Sangiuliano (angolo via Michele Rapisardi 1/3)
“VISIONI E VOCI contro la violenza alle donne”
Proiezioni di corti internazionali
Recital “Ad alta voce” con Ketty Governali e Carmina Daniele
seguirà dibattito
Femminicidio
Il femminicidio non è solo la violenza fisica contro le donne che arriva fino allo stupro o all’omicidio, ma e’ tutto quello ch esvilisce e la offende, che lasminuisce come persona, che attenta alla sua integrità psico- fisica e alla sua liberta’.
Il femminicidio è perpetrato da stato, patriarcato, religione.
Video Femminicidio – Feminicide – Action for women – a cura di B. Atzori, P. Lipari, S. Orlandi, S. Polito.
Ciao!!
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